Il Setter Gordon
Chiamato in passato anche Setter Scozzese o, come riportano alcuni libri che ci tramandano di un setter nero focato esistente già attorno al 1726, la storia della razza ha origine da una stirpe di setter allevati al castello di Gordon, all’epoca di Alessandro, IV Duca di Gordon (1743-1827).
Poiché non esistevano all’epoca né libri origine, né pedigree, l’esatta origine di questi cani rimane sconosciuta. Una rassegna completa di tutte le testimonianze disponibili è stata pubblicata nella monografia del maggiore Corn Shilbred. Troviamo quindi riportato che i setter presenti nel canile del castello erano di vari colori, ma che i nero focati erano i preferiti per le loro eccellenti qualità di cacciatori attenti, dalla ferma solida e dalla grande resistenza; ulteriori accoppiamenti portarono ad una stirpe riconosciuta.
Alcuni scrittori dell’epoca descrissero questi cani come soggetti dall’aspetto imponente, con un ricco mantello frangiato. Le macchie bianche erano frequenti. Successivi accoppiamenti eliminarono gradualmente le macchie bianche e si iniziarono a produrre soggetti dalle focature chiaramente indicate. Una piccola macchia bianca al petto appare ancor’oggi in alcuni Gordon, ma purchè sia molto limitata nelle dimensioni, non rappresenta un difetto.
Il nome ufficiale divenne quindi " Setter Nero Focato" e fu con questo nome che "Dandie" vinse alla prima esposizione di cui si ha notizia, a Newcastle nel 1859. La precedente definizione di "Gordon" venne ripresa alcuni anni dopo la costituzione del sistema di registrazione del Kennel Club inglese.
Cercare di risalire alle esatte origini di una razza è compito sempre arduo, per non dire impossibile. Come si è già detto, la cinofilia ufficiale risale a poco più di 100 anni fa, ma cani che possono essere gli antenati dei nostri setter erano già presenti alcuni secoli prima. Probabilmente non siamo così lontani dalla realtà se pensiamo ai cani di tipo épagneul che esistevano in Spagna attorno al 16° secolo e che sono arrivati in Inghilterra al seguito dei reduci dalle varie guerre di conquista che si combattevano un po’ dovunque nel mondo fino ad allora conosciuto. Non si trattava certo di épagneul bréton, né di spaniel come noi li intendiamo, ma piuttosto di cani simili all’épagneul français, molto più vicino morfologicamente al setter. Diffusosi in tutta l’Inghilterra, questo "tipo épagneul" ha probabilmente cominciato ad assumere caratteristiche diverse in funzione delle esigenze del terreno, della vegetazione, del tipo di caccia, ma anche di quanto veniva richiesto ed apprezzato dalle diverse famiglie di nobili che ne curavano l’allevamento.
L’interessantissimo testo di Laverack sul setter mette bene in evidenza come esistessero ancora a metà dell’Ottocento diversi ceppi di setter, riconducibili al nome di chi maggiormente si era distinto nell’allevamento.
Solo la costituzione delle diverse società cinofile nei vari paesi portò alla definizione del "tipo", quasi come lo intendiamo noi ai giorni nostri e all’elaborazione degli standard di razza, ed è solo quindi alla fine dell’Ottocento che inizia l’avventura ufficiale del Gordon.
E’ interessante ricordare che fra i primissimi cani iscritti al Kennel Club italiano (l’ENCI di oggi), se non i primi in assoluto, furono dei Gordon.
La razza ebbe una grande popolarità attorno agli anni 30, venendo poi soppiantata dai setter inglesi, di più recente importazione in Italia, la cui spettacolarità nella ferma li rese dominatori incontrastati delle prove di caccia.
Da alcuni anni la razza si è attestata (con alcune variazioni) sulle 400 iscrizioni annue al LOI, anche se nel 1998 vi è stato un sensibile calo a soli 296 soggetti iscritti, in netta controtendenza con l’interesse che, al contrario, la razza sta riscontrando.